E’ disponibile l’ App “Bocconi avvelenati”, uno strumento nelle mani dei cittadini contro l’avvelenamento di animali.

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È scaricabile per IOS e per Android, la App “Bocconi Avvelenati” realizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, in collaborazione con il Ministero della Salute ed il Centro di referenza nazionale per la medicina veterinaria forense. L’applicazione, “unica al mondo”, è stata presentata dal dottor Rosario Fico, Responsabile del Centro, nel corso dell’odierno convegno “La Medicina Veterinaria Forense in Italia, una storia recente verso il futuro: la lotta ai reati contro gli animali attraverso gli smartphone”.

La App “Bocconi Avvelenati” nasce come evoluzione tecnologica del Portale dedicato agli avvelenamenti dolosi degli animali, realizzato nel 2019 per fornire  informazioni su esche e bocconi avvelenati ritrovati sul territorio italiano, attraverso i dati caricati direttamente dai veterinari liberi professionisti, dalle Asl e dagli Istituti  Zooprofilattici. Ora questi stessi dati, aggiornati in tempo reale, si possono consultare e utilizzare sullo smartphone, potenziando così le possibilità di intervento dei singoli cittadini sia nelle attività di segnalazione che di monitoraggio.

La deterrenza, ha spiegato Fico, è il punto di forza della App che fa leva sull’azione collettiva, grazie a chiunque contribuisca con la propria segnalazione a mappare il territorio nazionale. Il cittadino può inviare una foto-segnalazione di esche sospette direttamente alle autorità competente, ricevendo una notifica di riscontro della propria segnalazione.

Partendo da casi recenti- assurti alla cronaca dei social perchè l’avvelenamento ha riguardato il cane di un personaggio famoso- Rosario Fico ha insistito sull’importanza di georeferenziare le segnalazioni anche a scopo di prevenzione. Infatti anche la sola consultazione della App permette di verificare se il proprio territorio o una qualunque altra località nazionale sia interessata dal fenomeno e con quale intensità. Una verifica che i proprietari possono fare in forma preventiva ad esempio in caso di viaggio.

Il fenomeno esce allo scoperto, si palesa ad ogni cittadino che abbia scaricato la App, realizzando una forma di deterrenza alla consumazione del reato. Al tempo stesso, l’emersione del fenomeno e il controllo attivo dei cittadini funge da ulteriore stimolo per le amministrazioni locali. Basti pensare alle località turistiche, che avranno tutto l’interesse a che il proprio territorio offra garanzie di sicurezza non solo ai proprietari di animali da compagnia, ma anche alla cittadinanza e all’ambiente, contro i pericoli derivanti dalla presenza di sostanze velenose e nocive disseminate intenzionalmente o accidentalmente. La verifica georeferenziata dei casi e dei territori con eventi confermati permette anche un dispiegamento mirato e razionale delle forze dell’ordine e dei controlli.

“I territori più esposti sono quelli a maggiore vocazione venatoria”- ha dichiarato nel suo intervento di apertura il Presidente dell’Anmvi Marco Melosi, portando il punto di vista dei veterinari liberi professionisti, incoraggiando le loro attività di alimentazione del Portale, nel ruolo di intermediari fra i proprietari e le autorità competenti. “Al di fuori dei territori a maggior propensione dolosa, nell’attività clinica osserviamo una diminuzione di casi di avvelenamenti – ha aggiunto- ma lo stesso non si può dire per gli avvelenamenti accidentali”. Melosi ha parlato di eventi riconducibili agli ingredienti dei ratticidi e a un utilizzo scorretto o incontrollato dei ratticidi, auspicando interventi sulle informazioni d’uso presenti sulle etichette di questi prodotti.

Il  Direttore Generale della Salute Animale e dei Farmaci Veterinari (Dgsaf) dottor  Pierdavide Lecchini ha sottolineato il ruolo del Centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, istituito nel 2009, e del quale- ha detto- “è stata madrina” Gaetana Ferri, già Direttrice Generale della Dgsaf e oggi intervenuta al convegno nell’attuale ruolo di membro del Comitato Centrale della Fnovi. Nel suo intervento Gaetana Ferri ha svolto considerazioni sul carattere antesignano delle iniziative presentate al convegno “di cui oggi è un piacere vedere il frutto”. 

Anche per il Direttore dell’Ufficio Tutela e Benessere Animale, dottor Ugo Santucci, l’attuale fase storica segna un punto di “maturità” di azioni intraprese nel tempo. Santucci ha messo in evidenza il percorso di tutela, contrasto e repressione avviato con l’ordinanza ministeriale tuttora vigente, per arrivare al Portale di medicina forense veterinaria e degli avvelenamenti dolosi degli animali, “uno strumento potentissimo” per arginare il fenomeno e gestire in maniera informatizzata i casi  provenienti da tutti gli Istituti zooprofilattici sperimentali, coordinati dal Ministero della Salute. Un modello operativo, ha aggiunto che sarà esteso al monitoraggio e alla prevenzione di tutti i reati in danno agli animali.

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